domenica, ottobre 26, 2008

FERRO E IL "SALBANEO"

Diametralmente opposti, anche se per certi versi uguali: Ferro come il Salbaneo! Entrambi hanno esclamato :"Ho fatto il numero!" Sella nell' ultimo giro d'Italia, Lorenzo più recentemente. Riguardo il folletto vicentino non posso esprimermi sulla sua performance, ma parlando del Ferro posso assicurarvi che era pulito...solo pane e acqua! Beh magari anche un paio di Gin-Lemon.... :)


martedì, ottobre 07, 2008

DONAZIONE


Oggi ventesima donazione! 450 ml di sangue intero, puro...
Io lavorerò sodo affinchè si possa mantenere tale, sperando di donare insieme ad esso un sorriso, a chi di volta in volta lo riceverà.

martedì, settembre 30, 2008

ANDREA...CHE "BELLO"

Per certi versi la vita è strordinaria...Ero a Varese per il mondiale di ciclismo. Per ingannare il tempo delle prime ore di gara, quando il gruppo sonnecchia, cosa di meglio che un salto al "world village" allestito alle spalle della nostra tribuna. Una serie di stand pubblicitari, spettacoli, musica, belle ragazze. Mi avvicino ad uno spazio adibito a sala spinning, attratto dalla voce dell' istruttore di turno. E' lui, non ho dubbi! Caporal maggiore Andrea Bello, 3° '88 se non ricordo male. Lo osservo con maggiore attenzione, ma non posso sbagliarmi, anche perchè il tempo su di lui sembra essere scivolato via, senza intaccarlo. Non lo vedo da una quindicina d'anni. Stesso taglio di capelli, fisico asciutto, gamba rasata da ciclista di razza. Era preciso in quel dell' Assietta, non è cambiato. Anche lui mi riconosce al volo, chissà se ha avuto la stessa impressione. Per salutarlo aspetto che finisca la sua lezione dimostrativa in compagnia del "diablo" Chiappucci (vedi la foto). Entrambi distratti da un paio di fanciulle piuttosto intriganti in movimento sulla bike da spinning. Una stretta di mano energica, e poche parole. Andrea ora vive a Bologna, forse il destino lo riporterà a Milano. Se così sarà avremo modo di vederci con calma, chissà, magari davanti ad un bicchiere di rosso sincero, per parlare di una ventina d'anni fa, oppure fianco a fianco in bici. Sempre in salita, così come nella vita, perchè nonostante dura, a volte è straordinaria!

lunedì, settembre 29, 2008

BALLAN MONDIALE...BETTINI SPAZIALE!



Varese 28 settembre '08, campionati mondiali di ciclismo su strada. Nazionale italiana solida, compatta, tutti al servizio di Bettini. Vincendo oggi, "il grillo" entrerebbe nella storia per un ulteriore miracolo, vincere il terzo mondiale consecutivo, impresa mai riuscita a nessuno. Una prova iridata è lunga, snervante, 260 km, per oltre 3600 metri di dislivello positivo. Si comincia con cautela e con la solita fuga. Un terzetto in cerca di qualche ora di gloria, prima che i protagonisti accendano la corsa. I tre coraggiosi di giornata guadagnano più di 15 minuti, adesso è ora di fare sul serio. Sotto la spinta della nazionale italiana, il vantaggio si riduce notevolmente ad ogni passaggio sulla linea d'arrivo. Gli spagnoli, non lavorano mai, passivi sulle ruote dei nostri, come al solito. Bruseghin, Paolini, Bosisio lavorano per rendere dure le gambe degli uomini più pericolosi. Valverde, Freire, Boonem. Bettini spara una fucilata ad una cinquantina di km dall'arrivo, ma è troppo marcato, desisterà. Nell'ultimo giro Bettini riceve i complimenti dei più grandi del gruppo. Questa sarà la sua ultima corsa, come per Erik Zabel. Ci provano in tanti ma alla fine va via un gruppetto, ci sono tre dei nostri: Rebellin (stoico), Cunego (sorprendente), Ballan(concreto). Bettini non si è mosso e al suo fianco sono rimasti un sacco di uomini pericolosi che lo marcavano stretto. Rebellin prova ad accellerare, per vincere dovrebbe arrivare da solo. Cunego alza il ritmo, ma nessuno molla. A tre km dalla fine parte Ballan, una palla di cannone! Guadagna subito 50/60 metri...Sale il boato del cycling stadium:"ormai non lo prendono più!" Giusto il tempo di voltarsi per controllare di persona, prima di esultare negli ultimi 50 metri davanti ai tifosi italiani e non, in delirio. Alessandro Ballan è campione mondiale, Cunego secondo, Rebellin quarto e "il grillo" da oggi è saltato di diritto nella storia del ciclismo, al fianco dei più grandi campioni di tutti i tempi...Io c'ero

venerdì, settembre 12, 2008

IMPRESSIONI DI SETTEMBRE


"L'estate sta finendo, e un anno se ne va, sto diventando grande, lo sai che non mi va..."Lo dicevano i Righeira, all' incirca un quarto di secolo fa. Ma come ogni anno, le parole di questa vecchia hit diventano quanto mai attuali. Da qualche settimana siamo stati catapultati nuovamente nella realtà, le vacanze finite, e adagiate nel bagaglio dei ricordi. Ancora di corsa, sudati ed affannati, diretti non so dove. Certo, le novità non mancano mai, basta solo decidere se queste saranno buone o meno. Sono tornato ad allenare, in compagnia di Giò Villa, figura storica ed enigmatica della "nostra pallacanestro". Il gruppo preso in consegna è quello degli "under21", squadra niente male su cui poter lavorare. Solo pochi allenamenti, ma abbastanza per avere buone impressioni. Quando li guardo, mi rivedo...nei loro occhi, nelle loro maglie madide di sudore, nelle scarpe scintillanti, che sceglievo e curavo in modo maniacale. Chissà se anche loro hanno stessa passione dei miei vent'anni? Chissà se anche loro sono disposti a sacrifici per amore di una passione che ti brucia dentro? Strada facendo mi sforzerò di capirlo e se sarò in grado di spiegargli quanto è importante seguire le propie passioni con tutto il cuore, avrò fatto un buon lavoro. Non importa quanta strada faranno in futuro, nè dove giocheranno, ciò che conta è essere consapevoli di aver dato il massimo...one hundred percent, always! Anche la prima squadra ha rinnovato il propio rooster, le alte cariche hanno così deciso che un "magnifico" giocatore non rientrasse più nei loro piani. Beh complimenti vivissimi a tutti, tecnici, dirigenti, e direttori sportivi navigati...o naufragati?!?! Certo, io sarò di parte, o magari conosco meglio di molti altri il mio pupillo. Ferro è alimentato dalla passione, la più vera che ci sia, la più pura, uno degli ultimi superstiti, e soprattutto non mercenario. Ma non è forse vero che un allenatore è grande nello stesso momento in cui riesce ad ottenere da un giocatore il massimo che lo stesso può dare? Per tutto questo non servono schemi e conoscenze tecniche fantascientifiche, ma guardare nel profondo degli occhi e in fondo al cuore chi hai di fronte. Credo che sfruttatato nella giusta maniera sarebbe ancora un gran giocatore in campo ed ottimo compagno in spogliatoio.

Anche questo è frutto del nostro tempo, basta poco a fare impressione...

Prendi ad esempio il super-enalotto con il suo Jackpot da quasi 59 milioni di euro, parliamone...Non gioco quasi mai, ma se dovesse picchiare una saetta in un pino e azzeccassi la combinazione vincente? Beh avrei un po' di persone con cui dividere la mia fortuna, non molte per la verità, perchè i "veri amici son pochi...come del resto i grandi cuochi." Diventerei così padrone del mio tempo, la ricchezza più grande. Non suderei più per chi non mi sa ascoltare, ascolterei di più chi mi vorrebbe parlare....Vedrei le mie donne crescere con meno foga, senza ritrovarle dall' oggi al domani più grandi di me. Non importa se queste resteranno solo "impressioni di settembre", adesso sono almeno un po' più leggero.

lunedì, settembre 08, 2008

LA FRASE DEL GIORNO



Siamo buoni a nulla...Ma capaci di tutto!

Jim Morrison

sabato, agosto 30, 2008

LA FRASE DEL GIORNO


"Vedere il palco da sopra è un'altra cosa, anche perché il vino puoi berlo e non riceverlo addosso".

Marzio Bruseghin, terzo classificato al Giro d'Italia 2008.

martedì, luglio 01, 2008

GRANDE GIANLUCA!


Non ho ancora ben chiaro quale sia il suo ruolo in FSA...Scherzo Gianluca!!! Ma di una cosa sono certo, l'impresa che ha portato a termine una decina di giorni fa, in compagnia di un altro "folle", il suo amico Andrea, che ricordo vagamente alla partenza della GF Gianni Bugno. Insieme hanno partecipato alla "STYRKEPROVEN" da Trondheim ad Oslo (Norvegia). La bellezza di 553 km e 4300 metri di dislivello da superare in bici, naturalmente in un unica tappa. Da qualche mese me ne parlava, suscitando in me un misto d'inviadia ed ammirazione. Nel periodo invernale ha lavorato per questo importante obbietivo, e nonostante abbia avuto qualche problemino di lavoro e salute nelle settimane precedenti, ha chiuso la prova in un tempo decisamente migliore rispetto quello prefissato. Di seguito alcuni dati riguardanti la STYRKEPROVEN '08 di Gianluca ed Andrea e la mail che mi ha inviato poco dopo essere rientrato in Italia, densa di gioia per l'impresa compiuta.


STYRKEPROVEN 2008
DISTANZA 553 KM
DISLIVELLO 4300m
PARTITI 3500
ARRIVATI 1764
ITALIANI 6 iscritti, tutti arrivati
Andrea & Gianluca
23h11’ – media 23,8 km/h (tempo di pedalata 20h14’ – media 27,6 km/h)

Un ringraziamento a tutti quelli che ci hanno sostenuto e incitato, lungo questi 553 km fatti di salite e lunghi falsipiani, del sole di mezzanotte, del freddo di montagna, dell’acqua verso Lillehammer, delle mille colline verso Oslo, di persone eccezionali che hanno pedalato accanto a noi questa avventura e di curiosi che a tutte le ore del giorno hanno colorato le strade con le bandiere norvegesi.
Un ringraziamento speciale a Ivan Basso per il suo in bocca al lupo poco prima della partenza, a Silvano per non averci mai lasciato davvero da soli e per aver percorso da casa la stessa fatica, e al mio socio Andrea con cui dopo otto anni dalla Roma-Bergamo ho scritto una pagina di amicizia questa volta lunga mezza Norvegia.

Alla prossima…

lunedì, giugno 16, 2008

BUONI MOTIVI


Ogni volta che vado in Toscana, penso a quanti buoni motivi ci sarebbero per vivere laggiù.

Questa volta non è stata diversa dalle altre, un paio di giorni in terra etrusca, oltretutto in buona compagnia, la mia famiglia e un ottimo amico. Di seguito un elenco, in ordine sparso, di "alcuni buoni motivi" per non restare indifferente al suo fascino, terra unica e nobile, dove (a mio avviso), si respira un aria del tutto particolare: L'accento esclusivo, i grandi vini rossi, la finocchiona, il malegato, il prosciutto al coltello, i coppioni di pane "sciocco", l'olio d'oliva, la bistecca alla fiorentina, le fiorentine :), Firenze, i cipressi di Bolgheri, i paesini come Bolgheri, il mare, il pecorino di Pienza, gli etruschi, il paesaggio, il poco traffico, i casolari, il ritmo della vita, il fiasco impagliato in tavola, l'aia della "mi nonna", il clima, i corridori toscani, la farina neccia, cantucci & vin santo, le salsicce, il "Pistoia blues festival", la tavolata alla fattoria del Teso, la formazione al gran completo del Granducato: "Calendi, Caone, Baicche, Bandiera, Brendola, Grumino, Spainzi. I cinghiali in Maremma, i Butteri in Maremma, la Maremma maila e le maiale di Maremma, la merenda con pane, sale, aceto e olio, Montecarlo (paese mio che stai sulla collina, disteso come un vecchio addormentato...), la "madre" dell'aceto, i crostini di zia Bruna, le "ciale" dai 20anni in sù...and many more...

martedì, giugno 10, 2008

IL MITO DEL GAVIA

Da qualche anno a questa parte, ogni volta che la corsa rosa transita sulla strada che porta al P.sso Gavia, per me è un appuntamento irrinunciabile. Quest' anno la carovana si è arrampicata lungo i suoi tornanti, il 31 maggio scorso, durante la tappa Rovetta - Tirano, prima di affrontare in sequenza Mortirolo ed Aprica. Il Passo di Gavia è una delle montagne "mito" del ciclismo, posto a 2650 metri sul livello del mare, è uno dei valichi alpini più alti d'Europa, secondo in Italia solo allo Stelvio. Montagna vera, insidiosa, che incute sempre timore ed esige rispetto. Saranno i suoi 17 km di lunghezza, le rampe cattive al 16%, la sede stradale in molti punti veramente stretta, la galleria posta a 3 km dalla cima, completamente buia, capace addirittura di disorientarti. L'altitudine severa, in prossimità dei 2000 metri slm, l'aria è povera d'ossigeno, e se vai fuori giri non vai più avanti neanche a spinta. Forse il ricordo della tempesta di neve al giro del 1988, episodio che ha contribuito a far entrare il Gavia nella leggenda, quando ancora buona parte della strada era sterrata. Adesso l'asfalto è ottimo, rifatto per l'occasione, i corridori hanno tovato il manto stradale liscio come il tappeto di un biliardo. Il passaggio dei "girini" in montagna è sempre uno spettacolo, anche se le condizioni atmosferiche non erano l'ideale per godersi lo show. Dimenticavo, non fidatevi mai del tempo, a Ponte di Legno, dove comincia la salita, potrebbe esserci il sole, qualche km più avanti potreste trovare di tutto, in qualsiasi stagione. Conquistare il Gavia è mitico anche per questo...
Nella foto: Julio Alberto Perez Cuapio, in fuga lungo i tornanti della strada che porta al P.sso Gavia

mercoledì, maggio 21, 2008

LA FRASE DEL GIORNO

"SONO SOLO UN CONTADINO IN PRESTITO AL CICLISMO".
Parole di Marzio Bruseghin, dopo aver vinto la cronometro individuale Pesaro - Urbino di km 39,400 decima tappa del Giro d'Italia '08.
Nella foto: il simpatico corridore veneto in compagnia dei suoi asini

sabato, maggio 17, 2008

ON THE ROAD AGAIN


Ancora sulla strada, questa volta per prendere parte alla GF dedicata al mitico campione bergamasco, Felice Gimondi. Tredicesima edizione, decima partecipazione per me, quasi un "veterano". Ho provato tutti i percorsi nel corso di questi anni, ma nelle ultime tre edizioni sempre il corto. Da superare le asperità del colle dei Pasta, Colle Gallo e Selvino, prima della picchiata verso l'arrivo di Bergamo, per un dislivello totale di 1410 metri, misurati dal mio Polar. Anche questa volta ho abbassato il mio tempo personale, 03h.04min.24sec. più di 4 minuti meglio della passata edizione :) Sono contento, ogni anno vanno tutti più forte, io mi devo adeguare! In salita non ho ancora la gamba del periodo migliore (almeno per le mie possibilità), ma in pianura giravo mica male. Adesso ho una mezza intenzione, di mettere nel carniere la GF Pantani, con partenza dall'Aprica, quella sarà vera montagna!

Nelle immagini: l'altimetria del mio percorso disegnata da Sangalli e il n.ro dorsale che mi ha permesso di partire davanti.


mercoledì, maggio 07, 2008

IL RITORNO DEI FANTASTICI 4



Sono tornati!...Questa volta non per salvare il mondo, anche se ci sarebbe un disperato bisogno. Riuniti nuovamente per stringersi intorno a Red Richards PRESEZZI, ovvero Mr. Fantastic. Alla soglia delle quaranta primavere "l'uomo allungabile" ha deciso di sposarsi.
Chi l'avrebbe mai detto? Nessuno voleva crederci, nemmeno il prete che ha celebrato la cerimonia nuziale! Era rimasto l'ultimo super eroe ad non aver pronunciato il fatidico sì, ma lunedì scorso anche lui è capitolato. Per certi versi ha scelto una data storica, il 5 maggio, lo stesso dì che il grande Napoleone passò a vita "migliore". Scimmiottando il sommo Poeta Alessandro Manzoni (e per questo chiedo perdono), oserei scrivere:

Ei fu siccome immobile
dato il nuzial sospiro
Oh Preso, gendarme biondo
custode della mia tormentata gioventù
mai avrei pensato di vederti qui con l'anello al dito.
Ma i tempi passano
e i miti sfiorano.

E qui mi fermo, per rispetto del Poeta...
Vorrei così rinnovare i miei auguri al Preso, sperando che ci siano altre occasioni per riunire il mitico quartetto, come ai vecchi tempi. Pregando che nel frattempo nessuno di noi perda, o abbia perso, i propi super poteri. Non ho avuto modo di esaminare in quest ultimo periodo ogni elemento del gruppo, mi sembra però di aver constatato ad esempio che Susan Storm CHIODO non sia più così invisibile, quantomeno agli occhi della sua dolce metà. Mr Fantastic, il festeggiato, mi è parso un po' meno gommoso del solito, probabilmente colpa della giornata pesante, da valutare comunque in altra sede. Benn Grimm REDAELLI, "la cosa" forse il meno cambiato, magari più riflessivo e pacato di un tempo, ma all'occorrenza energico e devastante come nei momenti migliori. Il sottoscritto Johnny Storm CELLI, "la torcia umana", di certo meno infuocato di un decennio fa, ma ugualmente scintillante ed all'occorrenza da considerarsi sempre e comunque elemento altamente infiammabile.
Nella foto: da sx Benn Grimm REDAELLI (la cosa), Johnny Storm CELLI (la torcia umana), Red Richards PRESEZZI (Mr Fantastic), Susan "Sue" Storm CHIODO (la donna invisibile).

venerdì, maggio 02, 2008

SENZA SENTIRE LA CATENA



Ieri prima gran fondo della stagione, la Gianni Bugno, seconda edizione. Come l'anno scorso, percorso medio per me, 105 km dichiarati dall' organizzazione, ma in realtà poco più di 98. Solito obiettivo, correre contro il tempo realizzato nell' edizione passata. Da qualche anno arrivo in questo periodo con pochi km nelle gambe, d'inverno preferisco correre a piedi, dimenticando la bici, se non per qualche giornata di sole e temperatura veramente mite. Ma questa stagione ho pedalato davvero poco, meno di 600 km fino ad ieri mattina. Mi sarei accontentato di migliorarmi di qualche minuto, ma ero in giornata di grazia. L'anno scorso arrivai all' autodromo con questo tempo 03:21:04.25 ieri invece...03:01:33.8 PIU' DI 19 MIN. IN MENO!!! Niente male, e se non fosse stato per quell' ingorgo in cima alla salita di Ello, e le gambe forse un po' troppo dure sugli strappi cattivi della parte finale, si poteva abbattere il muro delle 3 ore. Come si usa dire in queste giornate particolari:"pedalavo senza sentire la catena". Coperto all' inizio a sfruttare le scie migliori, ma generoso alla fine con tirate lunghissime prima di spostarmi e riprendere fiato. Per il prossimo anno cercherò di migliorarmi ancora, adesso è già ora di pensare alla prossima. Domenica 11 maggio, GF Felice Gimondi, una classica per me, inseguendo il solito traguardo, quello di abbattere il mio miglior tempo.
Nelle immagini di testa: il mio numero dorsale, e il tracciato registrato dal Polar S725X, con tutti i principali dati rilevati in gara.

lunedì, aprile 21, 2008

C'ERA UNA VOLTA UN PLAYMAKER


La festa per i quarant'anni di Marchino ci ha dato una grande occasione, ritrovare i vecchi amici del basket. Uno su tutti suo fratello Paolo, il funambolico play di cui parlo nell' introduzione del blog (al centro nella foto). Paolo è del '69, come me, anche lui prossimo ai quaranta. Da diversi anni si è trasferito a Bologna. Sposato, una figlia, qualche capello bianco, un accenno di pancetta, un marcato (ed insolito) accento emiliano, un vecchio vizio: continuare a tirare la palla in un cesto a m. 3.05 d'altezza. Siamo stati compagni di squadra e buoni amici per diversi anni. Cadetti, Junior nazionali, Serie C, D, Promozione. Giocatore fenomenale, poliedrico, all'occorrenza ottimo regista o protagonista assoluto. Tiro, passaggio, difesa, velocità ed estro. Un carattere non semplicissimo da gestire, come ogni cavallo di razza che si rispetti.
Quando vedo i giocatori di adesso travestiti da playmaker non posso far altro che sorridere e ricordare Paolino, nonostante l'età continua ad allacciarsi le Nike con lo stesso entusiasmo di un ventennio fa, illuminando con qualche invenzione uno dei tanti parquet di provincia.
Un paio di parole le vorrei spendere anche per Lorenzo (a destra nella foto) lui è il "magnifico" che compare diverse volte nel mio spazio. Di qualche anno più giovane, nonostante il tempo galoppi, lui cerca di restare in prima fila, perchè ha l'entusiasmo e il talento dei grandi. Ieri mattina dopo la partita delle gazzelle l'ho sfidato in una gara di tiro da 3 punti. E' partito in sordina e l'ho preso un po' in giro. Si è risentito e ha cominciato a fare sul serio, piazzando nove bombe consecutive! Dimenticavo: c'erano i canestri ad altezza minibasket e il pallone piccolo, ma poco importa. Per lui non fa molta differenza, tira con la stessa disinvoltura da qualsiasi distanza e posizione. Sapete allora qual è la differenza? Io sono un ex buon tiratore...lui straordinario e ancora in attività!

LA FRASE DEL GIORNO


"A life is not important
except in the impact
it has on other lives".

- Jackie Robinson -

"La vita non è importante
se non per l'impatto
che ha sulle vite altrui".

domenica, aprile 13, 2008

BLOOD, TEARS, SWEAT...UOMO!


Questa maglia esce un po' dai canoni della mia collezione...ma meritava di entrarci! La canotta da running della "dee jay ten" autografata da Linus e Aldo Rock Calandro. Linus è un ottimo dj, conduce un programma straordinario (dee jay chiama Italia), tutte le mattine in compagnia di Nicola Savino. E poi ama la corsa, la pratica con buoni risultati cronometrici, e grazie al suo contributo ha avvicinato tante persone a quello che viene definito :"il migliore allenamento per qualsiasi sport". Aldo Rock è un mito! La scrittrice Fernanda Pivano lo descrive così:"forte come una roccia, sregolato come un bambino, resistente come un cammello, spirituale come un pellerossa."Se avete avuto modo di ascoltare la sua 1/2 ora di lavoro settimanale, all'interno del programma di Linus al venerdì, avrete capito che tipo di personaggio è Aldo Rock. Mi piace perchè è vero, genuino, ciò che dice lo pensa davvero, ciò che racconta lo ha fatto. Ed è veramente così, lo so per certo. In un mondo che insegue tutto e niente mi piace pensare ad un UOMO che ha trovato nella libertà del suo spirito la vera ricchezza. Il suo credo è quello dell'essere, non dell'apparire. Il vero oggetto di valore è una maglietta da un paio di dollari con la scritta "FINISHER" guadagnata con sangue, lacrime e sudore sulla strada della sofferenza, perchè per raggiungere il paradiso devi prima attraversare l'inferno. Trasforma il poco in molto e apprezza la vita perchè la vive. Specialista del nulla (forse) ma per me personaggio straordinario che si riassume in questa sua frase che tanto mi piace quanto mi fa riflettere:"La fatica fisica appaga lo spirito ed avvicina alla saggezza. Solo soffrendo acquisisci la forza morale che scaturisce dall'autodominio".
Per concludere voglio ringraziare Dario Usuelli, papà di Luca, uno dei ragazzi della squadra del '96 che alleno. Dario lavora presso gli studi di radio dee jay, come programmatore musicale, e con grande disponibilità mi ha procurato la maglia riprodotta in foto.

lunedì, aprile 07, 2008

VINCONO E CONVINCONO

A quanto pare il post dedicato alla prima vittoria delle GAZZELLE è stato di buon auspicio. Dopo meno di una settimana è arrivato il secondo successo, il primo in trasferta. Sul campo di Usmate hanno vinto e convinto nuovamente. Uno spasso vederle giocare, probabilmente la squadra più divertente di tutto il settore giovanile vimercatese. Ennesima dimostrazione di gioco di squadra, tanto essenziale quanto efficace, e di una difesa tutta grinta e cuore. Hanno pagato, e pagheranno ancora dazio per questioni d'età, ma già dal prossimo anno saranno in grado di togliersi delle belle soddisfazioni. La strada è quella giusta!

martedì, aprile 01, 2008

SHOW TIME!


Primo "referto rosa" per le gazzelle della pol. DiPo grazie ad una prestazione più che convincente. Grintose in difesa e concrete in attacco, grazie ad un ottimo gioco di squadra, caratteristiche piuttosto inconsuete per la femminile, soprattutto in questa categoria. Veramente divertente e piacevole il loro modo di giocare. Complimenti sinceri alle giocatrici in erba ed ai loro istruttori (Max e Samy). Se è vero che l'appetito vien mangiando, aspettiamo già dal prossimo turno un altro referto rosa!!!

martedì, marzo 25, 2008

FONDISTA O DISCESISTA?


Grandissima ed istrionica Samy...Dagli sci stretti che accarezzano i binari tracciati dal gatto, a scarponi ed impianti di risalita!
Sabato (ed oggi) si è cimentatata, con notevole disinvoltura, nello sci da discesa. Certo chi viene dal fondo ha qualche vantaggio, ma senza preavviso (e lezioni da affascinanti maestri) ha noleggiato tutto l'occorrente ed è scesa diverse volte dalla pista "scoiattolo" del P.sso Tonale. Niente di trascendentale per carità, ma ammirevole per il gesto, del resto cosa non farebbe per seguire le sue bimbe?...Brava (ed atletica) Samy!

sabato, marzo 15, 2008

SERENATA AL MANCATO CAMPIONE


Non Bartali, non Coppi, o corridore
che pedalando vai senza respiro
di tappa in tappa: il vero eroe del Giro,
sei tu con la tua fede e il tuo sudore,
tu che partisti un dì dal tuo villaggio
(facevi il muratore o l'apprendista)
chiedendo una chimerica conquista
soltanto alle tue gambe e al tuo coraggio;

tu, pover'uomo ingenuo ed animoso,
di cui nessuno mai grida all'arrivo
l'ignoto nome, a cui l'aperitivo
non offre con orgoglio alcun tifoso.
Mentre dinanzi a Gino, innanzi a Fausto
fremon le folle estatiche e devote,
pronte a gettarsi sotto quelle ruote,
nel demente delirio, in olocausto;
nè alcuna donna appunta, alla partenza,
un fiore sulla maglia variopinta
(soltanto la tua mamma è ancor convinta
che t'attendon la gloria e l'opulenza);
tu che ignori l'ebbrezza del successo
e resti sempre in coda alla classifica,
tu, per cui mai nessuno si sacrifica
e ripari le gomme da te stesso;
che giungi puntualmente sessantesimo,
che sei così modesto e poco scaltro,
ma sogni che il cronista, un giorno o l'altro,
ti chiamerà col nome di battesimo,
o "il veltro di Vigevano o di Como",
"il falco di Vercelli o di Legnano",
"lo scalatore", "lo stantuffo umano",
tu sei l'eroe del Giro, o pover'uomo,
tu che lungo la strada senza fine
per diventare l'eroe d'una giornata,
macini la tua fede impolverata
moderno Don Chisciotte in mutandine:
sei tu, tenace, oscuro corridore,
che non sarai mai falco nè levriero,
ma, pedalando, corri col pensiero
a Girardengo, ch'è commendatore,
a Gerbi, a Binda, a Guerra, a quella nobile
pattuglia d'assi ch'oggi han la pancetta
e non inforcan più la bicicletta,
ma in compenso han la villa e l'automobile;
tu che, smessa la maglia del ciclista,
ed un po' giù di gambe e di coraggio,
un giorno tornerai nel tuo villaggio,
a fare il muratore o l'apprendista...

(Il cavaliere Errante, in "La Domenica del Corriere", n°22 - 30 maggio 1948)

APPUNTAMENTO CON LA STORIA


Grande appuntamento domenica scorsa al museo del Ghisallo. Ospiti Eddy Merckx e Felice Gimondi, due leggende viventi del ciclismo. In sala tanti ospiti per l'occasione: Fiorenzo Magni a fare gli onori di casa, Giorgio Albani ex corridore, e direttore sportivo del belga alla Molteni, Marino Vigna campione olimpico, Isaia Steffano massaggiatore del cannibale...E poi Ugo de Rosa, Ivan Basso e molte altre personalità. A fare da moderatore durante l'incontro con il numeroso pubblico presente, Marco Pastonesi, giornalista della Gazzetta dello Sport. Davvero un pomeriggio da ricordare, dove i due grandi hanno sfogliato l'album dei ricordi tra imprese e rivalità, nonostante il rispetto e la stima che traspare tuttora nelle loro parole. Felice ha decantato più volte la classe e la forza del belga, riconoscendo in lui il corridore più grande, e probabilmente irrangiungibile di tutti i tempi. Quando penso alle vittorie di Merckx ho i brividi. Per rendere l'idea, visto che siamo prossimi alla Milano-Sanremo, Merckx ha ottenuto 7 successi in 10 partecipazioni...Che altro dire???!!!
Nelle foto: con il "cannibale", e gli autografi dei due campioni.

mercoledì, marzo 05, 2008

...38 PIU' DEL MAIALE













Eh sì, oggi compio 38 anni più del maiale...
Il maiale, dopo un anno di vita fà una crudele, quanto nobile fine. Mi piace questa espressione colorita, tipicamente toscana. Da oggi ho 39 anni, dunque esattamente 38 più del maiale!
Nessuna somma da tirare, magari qualche conto lo farò il 5 marzo 2009, allora saranno 40.
Forse scriverò un libro, chissà...
Quest'anno sono contento, in molti si sono ricordati di me, ho ricevuto anche dei regali. E poi non mi sento più vecchio di ieri, magari me ne accorgerò tra qualche mese, sulle rampe del Gavia, del Mortirolo, o più semplicemente sul Colle o sul Lissolo. Adesso va bene così, poi si vedrà.
Grazie di cuore a tutti quelli che oggi hanno "sprecato" un messaggio, una chiamata, una mail o una parola per me, a chi mi ha fatto un regalo, a chi mi ha soltanto pensato...Grazie davvero!

lunedì, marzo 03, 2008

LA FOTO DEL GIORNO

B. Hinault, Stelvio, Giro d'Italia '80.
Offside / L'Equipe

...Senza parole

giovedì, febbraio 28, 2008

A SARAH...



Occhi più furbi di una volpe dal manto argentato
Guance lisce e carnose, fanno tenerezza in questo mondo fasullo
Sorrisi ingenui, ma fortunatamente sinceri
Mani che si muovono ritmicamente
al suono di una dolce filastrocca
Sguardi curiosi mi fanno pensare al futuro
Potesse fermarsi così la vita...
...Non saremmo quello che siamo


Parole dal cuore, scritte una ventina d'anni fa, per Sarah mia nipote.
Allora era una bimba tenera e dagli occhi splendidi.
Il tempo scorre rapido, la vita non si ferma.
Viaggiamo travolti da acque impetuose, ci vuole testa, muscoli e coraggio.
Ora è più bella che mai.
E dimostra di avere una qualità rara, almeno per i giovani d'oggi. Una maturità non comune per una ragazza di ventidue anni.
Adesso sei una donna, ed io il tuo solito zio.
In bocca al lupo, che il tuo viaggio sia sempre privo di ostacoli, e se ne troverai sono certo che avrai testa, muscoli e coraggio...Un abbraccio zio Alberto.



mercoledì, febbraio 20, 2008

LA FRASE DEL GIORNO

Se uno riesce a gettare un ponte tra la vita e la morte, se riesce cioè a vivere anche dopo morto, forse allora è stato un grand'uomo.
James Byron Dean

lunedì, febbraio 18, 2008

THE ATOMIC FLY


Certo non è Pozzecco, ma il soprannome le calza a pennello.
Gaia, 6 anni da poco compiuti, ha cominciato a giocare a minibasket.
Era indecisa, ma alla fine la scelta è caduta sul "vizio" di famiglia. Papà, mamma, e per ultima Serena. Nessuno di noi l'ha spinta verso la palla a spicchi, l'importante è che praticasse uno sport divertendosi, e se di basket si tratta meglio così!
Sperando che possa ereditare i pregi di ognuno di noi, magari anche qualcosa dello zio Lory alias il Magnifico. Tutti giocatori d'altri tempi, ma niente da invidiare a quelli attuali, magari solo l'età. Dunque un sincero in bocca al lupo alla piccola Gaia, gli esempi da seguire e il suo illustre nomignolo fanno ben sperare, e se son rose....fioriranno!

venerdì, febbraio 15, 2008

LA FOTO DEL GIORNO (per Marco Pantani)


Lissone (MI), pochi minuti alla partenza della Coppa Agostoni...Una quindicina di anni fa, in compagnia di un "giovane pirata".

giovedì, febbraio 14, 2008

A RUOTA DEL PIRATA


Sono passati 4 anni, propio oggi.
Ricordo quella sera, già dormivo. "Alberto svegliati, è morto Pantani!". Confuso, non capivo, non poteva essere vero. Rimasi così, incredulo, inebetito dalla notizia.
Davanti a voi un tifoso di Marco, una volta lo definii così:" l'uomo venuto dal mare, re della montagna, affogato nella vita". Mi sono entusiasmato per le sue imprese, come milioni di persone, non poteva essere altrimenti. Ricordo tutto. Ma quello che mi passa per primo davanti agli occhi ogni volta che penso al pirata, è quello che mi accingo a raccontare.
Luglio 2001, Pinarella di Cervia, fu quella la mia meta estiva per un paio di settimane di vacanza con la famiglia. Naturalmente trovai posto anche per la bici. Il mio "muletto rosso", quello del prestigio. Sapevo che le strade di Romagna, sono l'ideale per la specialissima. Poco traffico, e salite per tutti i gusti, il massimo per continuare ad allenarsi anche al mare. Il percorso della "nove colli" segnalato in modo permanente, come farsi sfuggire l'occasione. Cesenatico dista pochi km da Cervia, e ad ogni uscita le mie ruote puntavano in quella direzione. Passavo spesso davanti la villa di Pantani, e naturalmente rallentavo per rubare qualche immagine all'interno della stessa. Ogni volta pensavo che quella casa fosse disabitata, che Marco avesse scelto una sistemazione lontano da sguardi curiosi ed indiscreti, come il mio. Così proseguivo per la mia strada, su e giù per quei colli, dove si respira il mare. Quella mattina non fu diversa dalle altre, sempre in bici, sempre verso Cesenatico.
Arrivato davanti al "covo del pirata", vidi parcheggiate delle auto all' interno. Mi avvicinai e notai Fabiano Fontanelli, fido scudiero di Pantani, che preparava la bici, per l'allenamento. Non esitai a chiedere allo stesso, se da lì a poco fossero usciti per una sgambata. Fabiano mi disse che Marco stava finendo di vestirsi, una decina di minuti dopo sarebbero saliti in bici. Chiesi con garbo il permesso di aggregarmi; permesso che mi fu immediatamente concesso. Non ero nuovo a seguire le ruote di qualche prof, a casa lo facevo spesso. Vainsteins e la banda dei bergamaschi, sfuttavo volentieri la loro scia, almeno fino a che la strada non cominciava ad arrampicarsi, decisa ed impietosa. Nell'attesa continuai a percorrere avanti e indietro la strada davanti la villa con comprensibile euforia. Eccoli, Marco e Fabiano stavano per uscire dal grande cancello. Mi accostai timidamente, salutando con tono sommesso il pirata. Rispose pacatamente, e mi squadrò da capo a piedi, come a voler capire se fossi o meno uno dei tanti che da lì a poco lo avrebbe magari infasidito. Non era il mio caso, conosco il mestiere del corridore, mi limitai a chiedere della sua condizione, per tornare immediatamente dopo al mio posto, godendo di quell'esperienza.
Fu una sensazione strana, non sarà facile tentare di trasmetterla. Ero a ruota di Marco Pantani. Fino a poco prima lo avevo visto in tv, al giro, al tour. Quegli scatti, rasoiate per gambe e polmoni di chi osava seguirlo. La presa bassa sulla piega, quel continuo rilanciare l'andatura, quando la strada con fare irriverente, decide di sfidare il cielo. La bandana che vola, scoprendo la fronte imperlata di sudore, e poi gli occhiali, per liberarsi di tutto quello che gli avrebbe impedito di essere un po' più veloce. Adesso era lì, mezzo metro davanti la mia ruota. Il mio sguardo fisso, le mani nervose sulle leve dei freni. Le sue gambe. Abbronzate, definite e nervose, da scalatore di razza, agili ad accarezzare i pedali. Il logo del pirata sulla schiena, la bandana che svolazzava sul capo, tutto davanti a me. E poi la gente. Molti riconoscendolo si affiancavano per un caloroso saluto, così per tutta la strada: "Grande Marco, vai pirata, sei un grande!". Gli volevano bene al Panta. La gente della strada non lo aveva dimenticato, Campiglio non aveva cancellato niente nei loro cuori, aspettavano che tornasse più forte e incazzato di prima, che volasse da solo su ogni salita. Lui no. In verità lo ricordo già spento, diverso il clima che avevo vissuto durante le uscite in compagnia di Vainsteins, Cassani, Milesi, Mazzoleni. Lì ci si sfotteva, si faceva casino, non regnava quel silenzio. A tratti, e per alcuni minuti, potevo udire solo il rumore proveniente dal mezzo meccanico e dal vento che lo attraversava. Lungo la strada si unì a noi Roberto Conti, altro fidato di Marco. A quel tempo vestiva la divisa della Cantina Tollo, se non ricordo male al fianco di Danilo di Luca. Così per una trentina di km abbondanti. Arrivato ai piedi della salita che porta a San Marino salutai la preziosa compagnia, era tempo di rientrare. Volevo raccontare con l'entusiasmo di un bambino ciò che avevo provato, propio come sto tentando di fare ora. Non credo di esserci riuscito in pieno. Su Pantani è stato detto molto e scritto di più, si continuerà a farlo, anche negli anni a venire. Forse la vicenda che ha segnato il suo declino, fino al triste epilogo non verrà mai chiarita. O forse è tutto nitido, poco importa ormai. Io lo voglio ricordare così, per le sue imprese, e per quella mattina di luglio.....
...Per tutto ciò ho fatto un po' di posto nel mio cuore.

domenica, febbraio 10, 2008

LA FOTO DEL GIORNO


Dopo la frase del giorno...La foto del giorno. Una logica conseguenza. Cercherò di proporre, quando possibile, uno scatto curioso, o che mi abbia particolarmente colpito. Fotografie digitali realizzate prevalentemente da me, se da fonte diversa, sarà mia premura segnalare nei particolari la provenienza delle stesse.


Come prima foto: Pausa pranzo...gli sci aspettano al sole (P.sso del Tonale)

sabato, febbraio 02, 2008

IL PRINCIPE E L'AIRONE




Da sempre ne ho sentito parlare, Fiorenzo Crippa, da Arcore, classe 1926, ex ciclista professionista, al servizio di un "certo" Fausto Coppi. Ebbi modo d'incontrarlo personalmente, alcuni anni fa, durante una cena, organizzata dalla società per cui ero tesserato. Seduto al suo tavolo, lo guardavo rapito e curioso con gli occhi di un bambino. Domande a raffica, per saziare la mia curiosità, alimentare la mia passione. Risposte sincere e genuine, rigorosamente in brianzolo. Ricordo come si rivolse alla ragazza, che dopo aver servito il caffè, chiese a Fiorenzo se avesse gradito un goccio di Cognac, lui annuì e guardando il bicchiere in cui era stato versato il distillato chiese: "Questo basta per fare il Galibier?!"...Fantastico!!!
Non mi bastò quell' incontro fugace, così recentemente, grazie allo zio Lucio, da sempre suo conoscente, ho avuto modo di ritrovarlo, per proseguire con la mia "intervista". E' stupendo sentire storie ed aneddoti sul ciclismo eroico, direttamente da un protagonista di quei tempi. Racconti fantastici, narrati dalle parole semplici di un modesto ed anziano "principe"...Poesia allo stato puro.

Nelle immagini: la pagina dedicata a Fiorenzo Crippa dal quotidiano il "Giorno" con tanto di dedica, e la foto che mi ritrae al suo fianco, durante il nostro ultimo incontro.



lunedì, gennaio 28, 2008

L'ESORDIO DEL TIGRO


Otto anni, prima partita di campionato, categoria "gazzelle", evento da ricordare.
In verità, la tensione del debutto, comincia molto prima. Il calendario del campionato, con date e orari delle partite, la scoperta delle squadre da incontrare. La consegna delle divise ufficiali, il numero assegnato che ricordi magari qualche giocatore storico, amato da papà. E poi la settimana che precede l'esordio, con tutti i dubbi e le paure sulla possibile convocazione. Finalmente ci siamo! Convocata, la prima è in trasferta. Sabato sera, domani si gioca, la tensione sale...Cena leggera, il rito della borsa, il giusto riposo. E' un gioco, non ho dubbi, ma è importante che impari a seguire quei rituali, quelle abitudini che fanno parte della pallacanestro, e dello sport in generale. Non sono sacrifici, fino a quando si desidera qualcosa, con il tempo diventeranno ancora più piacevoli, gesti classici, scaramantici, a cui non puoi rinunciare. Il sonno tormentato da mille domande, capisco, tutto nella norma. Trasferta vera, più di 50 chilometri, prima di scoprire campo e avversarie. Ci si studia, si fanno i primi commenti, le impressioni a riguardo. Sarà il campo a parlare, scuola di vita...Dove si vince, si perde, si esulta, s'impreca, si cade e ci si rialza, perchè lo sport non è altro che lo specchio del nostro viaggio terreno. Complimenti Serena...Buona la prima!

mercoledì, gennaio 23, 2008

LA FRASE DEL GIORNO

Sul palco faccio innamorare venticinquemila persone, poi vado a casa da sola.
Janis Joplin





martedì, gennaio 22, 2008

BLOG IN EVOLUZIONE...(thanks Franci)


Da oggi il mio modestissimo blog avrà anche un sottofondo musicale, sì una specie di colonna sonora. Grazie a Francesca, senza il suo aiuto difficilmente sarei arrivato a tutto questo. Vorrei cambiare con una certa frequenza, il brano che si ascolta aprendo il mio blog. Mi riprometto di farlo almeno una volta la settimana, cercando di proporre qualcosa di particolare. Alcune "chicche" musicali, che di volta in volta, accompagneranno la lettura e la visione del mio spazio.
Sul lettore, che trovate nella colonna di destra, scorre autore e titolo del pezzo riprodotto. Dunque non mi resta che augurarvi buon ascolto, e grazie ancora a Franci, per l'aiuto dato, nella realizzazione delle migliorie apportate al blog.

sabato, gennaio 19, 2008

BLUES FOR.....


Erano gli inizi degli anni novanta, Carlone capitò da me con una musicassetta dal titolo: "Blues for Celli". Aveva creato una selezione di base per avviarmi all'ascolto di un genere musicale che con il tempo mi avrebbe stregato. Carlone, alias il "Marchese del grilletto", ne masticava già da diversi anni di riff incazzati, assoli che ti entrano nell'anima, locali fumosi dove si suonava il genere, rigorosamente dal vivo. E' stato per un certo verso il mio maestro, colui che mi ha indicato la strada da seguire, prendendomi per mano quando i miei passi erano ancora incerti. Una volta imboccata la retta via, ho frequentato uno di quei vecchi negozietti di dischi (ormai non esistono più) con tanto di commessa competente (e carina :)) che ha contribuito, con consigli e assaggi musicali, a plasmare la mia anima. Uno dei primi cd che mi ha spinto ad acquistare, è il doppio di Eric Clapton "Just one night", registrato dal vivo al teatro Budokan di Tokyo nel dicembre '79. Con questo disco mi sono innamorato di "slowhand". Per me il miglior chitarrista è colui che suonando ti arriva all'anima, ti solletica il cuore e la pelle. Non mi entusiasma la velocità o il gesto tecnico esasperato. Steve Vai, Satriani, Malmsteen, sono dei grandi, ma non mi danno un quarto di quello che proviene dalle corde di "Blackie", magistralmente accarrezzate dallo zio Clapton. Ogni tanto, mi ritrovo il cd fra le mani, è sempre una grande emozione riascoltarlo. Se volete avvicinarvi al genere, sarebbe un ottimo inizio, se non vi fidate chiedete al mio maestro, in tal caso sarebbe disponibile alla creazione di una selezione "Blues for....."appositamente confezionata su misura...sempre che siate disposti al rispetto, che il suo titolo nobiliare esige!

domenica, gennaio 13, 2008

LA ROSA DI IVAN








Mai accontentarsi!...Dopo la maglia iridata di Vainsteins e di Bettini...La "rosa" di Ivan Basso.
Ivan visita spesso i nostri uffici, non è stato difficile per me formulare la richiesta, del resto come farsi scappare un occasione del genere? In verità non osavo pretendere tanto, mi bastava una maglia qualsiasi, sarebbe andata bene una della Fassa, della CSC, o magari della Discovery, nonostante il breve periodo in cui Ivan ha militato nel team americano. Invece, per mia grande gioia e stupore, poco prima di Natale, è arrivato in azienda per gli auguri di buone feste, con la maglia rosa, simbolo del primato al giro d'Italia. Senza dubbio un grande regalo di Natale, da custodire gelosamente nella mia piccola-grande collezione di maglie. Ivan è un ragazzo semplice, veramente squisito e disponibile. Dopo la vicenda, che lo ha allontanato (a mio avviso ingiustamente), dalle corse per un paio di stagioni abbondanti, sono convinto che tornerà più forte e determinato di prima. Del resto non ha mai smesso di allenarsi severamente, come un corridore in piena attività. Forte di gambe e soprattutto di testa, sarà capace di conquistare quei successi che merita. Io mi prenoto per una maglia gialla, che spero possa indossare fino a Parigi, magari nel tour de France del 2009...Il migliore augurio che possa fargli!
Nelle foto, dall'alto verso il basso:
- La maglia rosa con tanto di dedica e autografo.
- Ivan con me nei nostri uffici.
- Ivan in maglia Discovery con la "mosca atomica" e il "Tigro"...le mie monelle!
- Ivan a Milano durante la premiazione del Giro d'Italia.



domenica, gennaio 06, 2008

L'IRIDE DEL "GRILLO"


Prezioso ed alquanto esclusivo, il nuovo pezzo aggiunto alla mia collezione!
La maglia con il simbolo dell'iride di un certo, e scusate se è poco, Paolo Bettini. Non credo che "il grillo" abbia bisogno di particolari presentazioni. Un oro olimpico, un paio di coppe del mondo, due campionati mondiali, undici tra le più importanti classiche, oltre ad innumerevoli vittorie tra grandi giri, e gare di spicco del panorama internazionale...possono bastare!!!
Un sentito e sincero grazie di cuore a Mario Rossin, storico telaista, che mi ha procurato su mia richiesta, con grande amicizia, la "perla" di cui parlo, e che potete ammirare in tutto il suo splendore nelle foto pubblicate.