domenica, ottobre 15, 2006

"IL LOMBARDIA ED UN BETTINI MONDIALE"

Ieri si è svolta l'ultima grande corsa che sancisce il finale di stagione del grande ciclismo. Edizione n.ro 100 della "classica delle foglie morte", il giro di Lombardia. Impossibile per dei veri appassionati come noi non aspettare il passaggio dei corridori, soprattutto se questo avviene non molto distante da casa tua. Quale posto migliore del Ghisallo, luogo che ha fatto la storia del ciclismo, e di questa corsa. Inoltre in mattinata (grazie al prezioso invito di Claudio), abbiamo assistito all'inaugurazione ufficiale del museo dedicato a questo sport e ai suoi tanti campioni. Arrivo al Ghisallo intorno alle h.11.00, con tanto di parcheggio riservato. Una rapida visita al museo (ma andrà fatta con più calma), dove abbiamo avuto modo d'incontrare tanti grandi campioni che hanno scritto pagine memorabili di questo sport, tanto bello quanto faticoso. Le foto sono una piccola testimonianza, soprattutto d'orgoglio per aver incontrato e scambiato alcune parole con dei veri e propi miti. In seguito abbiamo ingannato l'attesa della corsa tra panini, commenti, qualche piccola "cattiveria"ed un po' d'invidia nei confronti dei tanti amatori che hanno deciso di salire al Ghisallo in bici. Come sempre in queste giornate il tempo vola e anche se con un po' di ritardo sulla tabella di marcia ecco l'arrivo delle prime vetture che aprono il passaggio dei corridori in gara. Il primo a spuntare è Paolo Bettini, il grillo in maglia iridata anche quest'anno è passato per primo in vetta alla madonna del Ghisallo. I corridori passati subito dopo rispondevano al nome di: Sanchez, Wegmann, Moreni, Rebellin, Schleck, Boogerd, Di Luca, Pagoto ed un sorprendente Matteo Carrara (con cui avremo modo di complimentarci con lui al telefono qualche ora dopo). Dopo aver incitato il passaggio di tutti i corridori rimasti in corsa (cosa rara per la maggior parte degli sport) ci siamo gustati gli ultimi 50 km di gara grazie ad un maxi-schermo installato in un vicino ristorante. Bettini è stato stratosferico, facendo il diavolo a quattro, prima sul Civiglio ed infine sul San Fermo della Battaglia, scrollandosi prepotentemente dalla ruota anche Fabian Wegmann, ultimo a resistergli in salita. L'arrivo in solitaria sul traguardo di Como di Paolo è da pelle d'oca e qualcosa in più...Paolo dedica la vittoria al Fratello Sauro scomparso in un tragico incidente meno di due settimane fa, indicando il cielo velato, mentre il suo volto segnato dalla fatica si riempie di lacrime...come ha detto lui stesso all'arrivo, Paolo oggi non era solo a spingere sui pedali, guardando gli ultimi 20 km ci siamo convinti anche noi, stratosferico ed insuperabile!

P.S. nella foto Bettini in testa, poco prima di scollinare al Ghisallo.


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