"Sono troppo vecchio, troppo stanco e anche troppo cieco..."
( Al Pacino, in Scent of a Woman).
PS Qualche volta mi sento così anch'io...
"PAGINE DI VITA"

Lo aspetti per una settimana intera, poi ti scivola fra le mani in men che non si dica...Questo week end aveva tutte la carte in regola per essere indimenticabile. Venerdì sera festa esclusiva a Milano in compagnia di Lory, sabato concerto dei Negrita, domenica partita di Serena. Andando in ordine devo dire che la festa non è stata così esclusiva, o forse io non ero abbastanza eslusivo per la festa...chissà. A parte che quando sei in compagnia di un ottimo amico qualsiasi cosa va bene, quattro chiacchere sotto casa, oppure un drink in un posto sperduto nel culo del mondo. Se per qualche strano motivo mi fossi trovato da solo a quella festa, sarei sprofondato in un divano ad osservare, per cercare di capire. Avrei avuto un angolo d'osservazione privilegiato, una visuale ottimale su come gira il "meccanismo". Sono certo che ci sarebbe stato posto per qualche sorriso e forse per qualche lacrima.Nelle foto: Il libro di Drigo, il ticket del concerto, i Negrita live.
Alcune volte aspetti l'esordio in campionato per troppo tempo, altre volte arriva quando meno te lo aspetti. Così è stato per la "mosca atomica", la piccola di casa Celli. Gli scoiattoli al debutto sono già in formazione d'emergenza e bisogna pescare risorse dai più piccoli che ancora non disputano il campionato. Così per Gaia è arrivata la convocazione inaspettata. Risultato finale negativo (chissà poi perchè perdiamo tutti all'esordio), ma debutto positivo! La più piccola in campo, due anni in meno della maggior parte di compagni ed avversari, ma quasi non si vedeva. Zero su due dal campo (a volte ci vuole anche fortuna), ma un assist da manuale per l'altra compagna esordiente! Anche per la mosca atomica...buona la prima!
Per certi versi la vita è strordinaria...Ero a Varese per il mondiale di ciclismo. Per ingannare il tempo delle prime ore di gara, quando il gruppo sonnecchia, cosa di meglio che un salto al "world village" allestito alle spalle della nostra tribuna. Una serie di stand pubblicitari, spettacoli, musica, belle ragazze. Mi avvicino ad uno spazio adibito a sala spinning, attratto dalla voce dell' istruttore di turno. E' lui, non ho dubbi! Caporal maggiore Andrea Bello, 3° '88 se non ricordo male. Lo osservo con maggiore attenzione, ma non posso sbagliarmi, anche perchè il tempo su di lui sembra essere scivolato via, senza intaccarlo. Non lo vedo da una quindicina d'anni. Stesso taglio di capelli, fisico asciutto, gamba rasata da ciclista di razza. Era preciso in quel dell' Assietta, non è cambiato. Anche lui mi riconosce al volo, chissà se ha avuto la stessa impressione. Per salutarlo aspetto che finisca la sua lezione dimostrativa in compagnia del "diablo" Chiappucci (vedi la foto). Entrambi distratti da un paio di fanciulle piuttosto intriganti in movimento sulla bike da spinning. Una stretta di mano energica, e poche parole. Andrea ora vive a Bologna, forse il destino lo riporterà a Milano. Se così sarà avremo modo di vederci con calma, chissà, magari davanti ad un bicchiere di rosso sincero, per parlare di una ventina d'anni fa, oppure fianco a fianco in bici. Sempre in salita, così come nella vita, perchè nonostante dura, a volte è straordinaria!
